I diversi strati a loro volta poggiano sui sedimenti depositatisi per l’evento Diluvio Universale: il primo strato è fatto di fango, ancora morbido a causa della presenza molecolare di argilla, e pietre; il secondo strato è formato di una strana pietra, che non è quella nostra; nel terzo strato si trovano ancora fango e pietre ed infine l’ultimo strato, contenente un vomito di materiale tufaceo, in cui sono imprigionati diversi elementi, soprattutto rami, di cui uno molto bello, ed una lumaca di terra, intrappolata nel momento in cui cerca di uscire dal guscio.
Questa è l’ennesima dimostrazione che il Salento non è terra emersa, ma un territorio formatosi a volte per accumulo, a volte per eruzione, altre ancora per esplosioni terribili, durante le quali alcune superfici enormi sprofondavano negli abissi, mentre altre zone, come appunto il Salento, si innalzavano sempre di più. Infatti, se si procedesse a sezionare il territorio, ci si renderebbe conto che altro non è se non un composto di piccoli e grandi massi.
Vedereoltre di LEONARDO MARCO SEDILE