La Predestinazione
Ricerca secondo i grandi Teologi che ne hanno parlato, il primo a parlare fu:
Sant’Agostino dal 354 al 430 D.C.
Pelagio dal 360 al 422 D.C.
Calvino dal 1509 al 1564 D.C.
Arminio dal 1560 al 1609 D.C.
Giansenio dal 1585 al 1638 D.C.
Gomar dal 1563 al 1641 D.C.
John Wesley dal 1703 al 1791 D.C.
Karl Barth dal 1868 al 1968 D.C.
Concordia di Leuenberg nel 1973 D.C.
Sant’Agostino 354/430: fu lui che per primo ci parla della predestinazione. Il suo pensiero gravita intorno al problema del peccato e della grazia, come unico mezzo di salvezza offerto all’uomo. Sostenne la libertà dell’uomo contro il manicheismo, la negatività del male, il carattere personale della responsabilità etica. Sant’Agostino usa il termine “predestinazione”per indicare l’azione con cui Dio da la grazia ad alcuni. E gli altri? Dio li trascura, afferma Sant’Agostino, non decide positivamente di dannarli, ma si limita a non salvarli, perché rifiutano la grazia come dono di Dio.
Pelagio 360/422: La sua dottrina “Pelagianesimo”, negava l’efficacia della grazia, fu condannato da Roma, ma la sua dottrina si estese nel secolo V e negata la necessità della grazia per il retto uso della volontà umana, perciò chi era destinato, predestinato, si salva, perché Dio destina predestina ognuno di noi, come vuole e l’uomo non può fare niente.
Calvino 1503/1564: Calvino dovette combattere le teorie di una chiesa che annunziava la salvezza mediante le opere attraverso il suo magistero. Contro Roma che perseguita, martirizza e scomunica, quelli che respingono la sua autorità sovrana,Calvino innalza il magistero dalla sola sovranità di Dio. Così facendo pensa: “Il dogma della duplice predestinazione”:
1)Sovranità di Dio.
2)Predestinazione per l’uomo.
Arminio 1560/1609: Arminio dice: laddove la redenzione in assoluto ricevuta in dono e separata dalle possibili opere che l’uomo può compiere e da meriti stessi del medesimo, in ottemperanza a queste condizioni egli può preferire la grazia di Dio o rifiutarla la probabilità di una opzione è sempre presente”. La parola di Dio parla di una predestinazione, ma non che Dio predestina alcuni e altri no. Lui dice: “Il libero volere umano può esistere senza limitare la potenza di Dio o contraddire la Bibbia”.
Gomar Francois 1563/1641: Teologo protestante della Fiandra, fu difensore intransigente del calvinismo e avversario di Arminius, tanto che ottenne di revisionare la Bibbia Olandese.
Giansenio (Cornelis Jansen) 1585/1638: Vescovo Olandese nato ad Acquoy, L’opera principale, postuma (1630) Augustin ove l’autore esponeva dal proprio punto di vista la dottrina di Sant’Agostino sulla grazia, il libero arbitrio e la predestinazione dette origine: “al Giansenismo” la dottrina che tende a negare il libero arbitrio e afferma che solo alcuni uomini eletti sono predestinati alla salvezza in virtù della grazia che Dio elargisce in loro.
John Wesley 1703/1791: Dalla cui predicazione ha avuto origine la chiesa Metodista, il quale pur affermando che la grazia è libera in tutti e per tutti, Calvino e John Wesley dicono entrambi le stesse cose, cioè: “soltanto la grazia di Dio salva, l’uomo non può far nulla per salvare se stesso”, non è in grado: “la nostra conversione è risposta alla grazia gratuita di Dio e non viceversa”. Quello che cambia è la prospettiva. Paradossalmente sia Calvino che Wesley esprimono, seppur in maniera completamente diversa, il mistero della fede, un mistero che appartiene a Dio e rimane in Dio.
Karl Barth 1868/1968: Karl ha dato un apporto considerevole alla discussione sulla predestinazione affermando: “Dio condanna e perdona si, ma non due categorie distinte di uomini, condanna il peccato e da la vita all’umanità, e Gesù Cristo è l’uomo che ha portato la condanna nostra perche avessimo la grazia.
La concordia di Leuenberg 1973: è una dichiarazione luterana riformata nella quale le due principali espressioni della riforma (quella Luterana e quella Calvinista) hanno trovato un accordo su temi che avevano in passato rappresentato un punto di scontro tra le due spiritualità, In questa concordia vi sono tre articoli Il 24, il 25, il 26 che riguardano la predestinazione: Articolo 24 ”elezione” nell’Evangelo viene promessa l’accettazione incondizionata del peccatore da parte di Dio. Chi pone la sua fiducia in questa promessa può essere certo della salvezza e lodare l’elezione di Dio, Dall’elezione si può perciò parlare soltanto nella prospettiva della chiamata alla salvezza in Cristo.
Articolo 25 “Salvezza” certo la fede fa l’esperienza che il messaggio di salvezza non è ricevuto, da tutti,essa però rispetta il mistero dell’azione di Dio. Essa rende allo stesso tempo testimonianza alla serietà della decisione umana e alla realtà della volontà di salvezza universale da parte di Dio. La testimonianza resa a Cristo dalle scritture ci vieta di accettare l’idea di un decreto eterno di Dio per la definitiva reiezione di determinate persone o di un popolo.
Articolo 26 “superamento del disaccordo sulla predestinazione”. Dove , tra chiese, esiste questo consenso, le condanne contenute nelle confessioni di fede della riforma, non colgono la posizione dottrinale di queste chiese………….
Questo è quanto penso io sulla predestinazione
Prima di tutto cosa è la predestinazione: “La predestinazione deve essere intesa come una esperienza di fede profonda, che ci dice che la grazia di Dio è un dono che noi possiamo accogliere: noi siamo predestinati in quanto Dio decide per primo e liberamente di chiamarci a se in Gesù Cristo!”
Oppure la predestinazione è: “Un’esperienza di fede che esprime la sua fiducia nella volontà libera ed incondizionata di Dio di salvare l’essere umano attraverso la morte e la risurrezione di Gesù Cristo!”
Cosa dice la scrittura sulla predestinazione
“Essere eletto da Dio” significa essere destinato per un ministero o per un compito. L’elezione viene dimostrata chiaramente dall’esempio di Abramo e del popolo d’Israele, “Ma tu Israele, mio servitore, e tu Giacobbe, che Io ho Eletto progenie d’Abramo, mio amico; Tu che ho preso dalle estremità della terra, che ho chiamato dalle parti remote di essa”, a cui ho detto: “Tu sei il mio servo ti ho scelto e non rigettato, Tu non temere, perché Io sono con te, non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; Io ti fortifico, Io ti soccorro, Io ti sostegno con la destra della mia giustizia.” (Isaia cap.41 v.8-10) Come era solito per i profeti, Anche Geremia poteva confermare il suo incarico al ministero: “La parola dell’Eterno” mi fu rivolta dicendo: “Prima ch’Io ti avessi formato nel seno di tua madre Io t’ho conosciuto, e prima che tu uscissi dal suo seno Io t’ho consacrato (Eletto) e t’ho costituito profeta delle nazioni.” (Geremia cap.1 v.4-5) Tra le dodici tribù di Israele Dio elesse (predestinò) la tribù di Levi per il servizio sacerdotale: “Poiché l’Eterno, il tuo Dio l’ha scelto (eletto) fra tutte le tue tribù, perché si presentino a fare il servizio nel nome dell’Eterno, egli e i suoi figlioli, in perpetuo.” (Deuteronomio cap.18 v.5) Fra tutti i figlioli d’Isaia, Dio (elesse) scelse Davide per essere Re sopra al suo popolo (1 Samuele cap.16 v.6-14) perché a questo era stato destinato. Anche Gesù (elesse) scelse gli apostoli per un ministero particolare: “Voi non avete (eletto)scelto Me, ma Io ho (eletto) scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portate frutto, e il vostro frutto sia permanente.” (Giovanni cap.15 v.16) In relazione alla conversione di Saulo, il Signore disse ad Anania: “Và perché egli è uno strumento eletto per portare il mio nome davanti ai gentili ed ai re, ed ai figlioli d’Israele. (Atti cap.9 v.5) Come i profeti, l’apostolo Paolo era stato appartato fin dal seno materno anche se la sua conversione ebbe luogo in età adulta. Nel primo capitolo della sua epistola ai Galati scrive: “Ma quando Iddio, che mi aveva appartato fin dal seno di mia madre e m’ha chiamato mediante la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il suo figliolo.” (Galati cap.1 v.5) L’apostolo Paolo scrive alla chiesa di Corinto: “Ma Dio ha scelto (eletto) le cose pazze del mondo …. E Dio ha scelto (eletto) le cose deboli del mondo e Dio ha scelto (eletto) le cose ignobili del mondo, e le cose sprezzate affinchè nessuna carne si glori al cospetto di Dio.” (1 Corinzi cap 1 v.26-29) Chiamata ed elezione riguardano due gruppi di credenti, per chiarire meglio questi due concetti prenderemo in considerazione altri versetti. Gli eletti sono anche chiamati, ma non tutti i chiamati sono degli eletti. Nella parabola delle nozze, nell’Evangelo di Matteo, il Signore Gesù disse: “Poiché molti sono i chiamati ma pochi gli eletti.” (Matteo cap.22 v.14) Gli eletti costituiscono in ogni epoca della chiesa la schiera dei vincitori, che erediteranno tutto secondo le promesse scritte nelle sette lettere alle chiese come risulta dai capitoli 2 e 3 dell’Apocalisse. I chiamati credono in Gesù Cristo come loro personale salvatore, e quando non si lasciano condurre in tutta la verità, di conseguenza no si lasciano portare in perfetta armonia con la parola di Dio, i loro nomi non sono scritti nel libro della vita e verranno accettati al Giudizio Universale. (Apocalisse cap.20 v.11-15) In Apocalisse cap. 17 si parla dell’Agnello che combatterà e vincerà, e della schiera dei vincitori che ha raggiunto il più alto traguardo. E’ ha questa schiera che si riferiscono i concetti: (i chiamati gli eletti, e i fedeli.) “Egli è il Signore dei Signori è il Re dei re, e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti, e i fedeli.” (Apocalisse cap.17 v.14) Il Redentore e la chiesa dei primogeniti redenti vengono designati quali eletti da Dio: “Ecco il mio servo, Io lo sosterrò; il mio eletto in cui si compiace l’anima mia.” (Isaia cap.42 v.1) Col mio servitore il quale Io ho scelto. (Isaia cap.43 v.10 e Matteo cap.12 v.18) La compiacenza di Dio viene prima sopra l’Eletto, per poter venire in seguito sopra gli eletti per mezzo di Lui. (Matteo cap.3 v.15 e cap.17 v.5) Si adempie così ciò che fu annunciato alla nascita del nostro redentore: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi, pace in terra fra gli uomini ch’Egli gradisce.” (Luca cap.2 v.14) Sulla terra vi sono persone sulle quali riposa per grazia la compiacenza di Dio. L’elezione e la predestinazione vanno di pari passo. Come c’è una sola elezione, cioè quella a salvezza, così c’è una sola predestinazione, quella a salvezza. Il figliolo nato (2018*) anni fa, era stato eletto prima della fondazione del mondo, ed è per questo che guardano indietro, si riferisce alla gloria di Dio che Egli aveva prima della fondazione del mondo; “Ed ora, o Padre, glorificami Tu presso di Te Stesso della gloria che avevo presso di Te avanti che il mondo fosse.” (Giovanni cap.17 v.5) L’espressione “avanti che il mondo fosse” o altre simili, molto spesso in relazione con la storia del mondo. “Il prima della fondazione del mondo” era l’origine, quando il Logos venne fuori dalla pienezza originale di Dio e perciò era con Dio.” (Giovanni cap.1 v.1) In quel momento tutti i figlioli e le figliole di Dio erano già eletti in Cristo secondo il piano eterno della salvezza. Con la stessa gloria con la quale fu trasfigurato, anche i redenti saranno trasfigurati alla sua stessa immagine: “Padre io voglio che dove sono Io, siano meco anche quelli che Tu m’hai dato, poiché Tu m’hai amato avanti la fondazione del mondo.” (Giovanni cap.17 v.24) La stessa cosa è detta per i redenti, anche loro sono stati eletti prima della fondazione del mondo: “Siccome in Lui (Cristo) ci ha eletti, prima della fondazione del mondo, affinchè fossimo santi ed irreprensibili dinanzi a Lui nell’amore, avendoci predestinati, ad essere, adottati, per mezzo di Gesù Cristo, come suoi figlioli, secondo il beneplacito della sua volontà.” (Efesini cap.1 v.4-5) Dio che è eterno, ha formato il suo piano eterno prima della fondazione del mondo e lo realizza durante il suo decorso del tempo fin nell’Eternità. Riguardo l’Agnello di Dio senza difetto nè macchia, l’apostolo Pietro afferma che era stato: “Ben preordinato prima della fondazione del mondo ma manifestato negli ultimi tempi per voi.” (1 Pietro cap.1 v.20) Anche i redenti, erano stati preordinati in Lui, per questo i loro nomi erano stati scritti prima della fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello immolato. “E tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato, l’adoreranno.” (Apocalisse cap.13 v.8) Nell’antico testamento Dio Elesse Israele quale popolo per essere la sua proprietà particolare: “Poiché tu sei un popolo consacrato al Signore Tuo Dio, e il Signore ti ha scelto, perché tu fossi il suo popolo prediletto fra tutti i popoli che sono sulla terra.” (Deuteronomio cap.14 v.2) Con lo sguardo sulla chiesa di Cristo tra le nazioni, nel Nuovo Testamento Paolo, riferendosi ad Israele, scrive: “Per quanto concerne l’Evangelo, essi sono nemici, per via dei loro padri.” (Romani cap.11 v.28) L’elezione e la predestinazione portano, tramite l’opera dello Spirito, alla consacrazione e alla santificazione di coloro che sono stati eletti e predestinati. “Israele è diventato un popolo consacrato a Dio e santificato, non perché si era appartato reso santo da sé, ma perché era stato appartato da Dio stesso.” “Sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; perché mia è tutta la terra , voi sarete per Me un regno di sacerdoti e una nazione santa.” (Esodo cap.19 v.5-6) L’apostolo Pietro scrive ai credenti nel Nuovo Testamento: “Ma voi siete una generazione eletta, una stirpe santa, un regale sacerdozio, un popolo che Dio s’è acquistato.” (Pietro cap.2 v.9) L’apostolo Paolo descrive l’elezione e la predestinazione nei seguenti versetti in modo esauriente: “Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali son chiamati secondo il Suo proponimento. Perché quelli che Egli ha preconosciuti li ha pure predestinati ad essere conformi all’immagine del suo figliolo ond’Egli sia il primogenito fra molti fratelli, e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati, e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati, e quelli che ha giustificati,li ha pure glorificati.” (Romani cap.8 v.28-30) Non c’era assolutamente nulla negli uomini a cui Dio avrebbe potuto guardare per dare loro la redenzione; la salvezza proviene solamente e unicamente da Dio che ha visto l’umanità in Cristo, in Lui ebbe luogo il Suo “si” verso i redenti, “l’accettazione ed anche l’amen” cioè “l’insediamento” nell’adozione. La testimonianza delle Sacre Scritture e chiara e sbalorditiva. Egli ha preconosciuto i suoi e li ha predestinati a vita eterna. L’Onniscente potè eleggere e predestinare nello stesso tempo. “E i gentili udendo queste cose, si rallegravano e glorificavano la parola di Dio. E tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero.” (Atti cap.13 v.48) L’elezione non è arbitrio,Dio fa conoscere in maniera inequivocabile la Sua volontà. “Dio nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità, ma non la impone a nessuno.” (Timoteo cap.2 v.4) Poiché Dio e onnipresente, Egli sapeva chi avrebbe accettato la salvezza e chi l’avrebbe rifiutata, ma per questo motivo poteva predestinare a salvezza prima della fondazione del mondo, coloro che avrebbero creduto in Lui. Chi non viene a Dio rimane lontano da Lui e chi non si lascia salvare rimane perduto. Molto spesso, le parole tratte dall’Antico Testamento, che l’apostolo Paolo cita nella sua lettera ai Romani, vengono fraintese: “Io avrò mercè di chi avrò mercè, e avrò compassione di chi avrò compassione.” Così dunque Egli Dio fa misericordia a chi vuole, e indurisce chi vuole, esempio il Faraone. (Romani cap.9 v.15-18) Coloro che hanno trovato grazie nella Sua presenza vengono a Lui, e solo loro possono sperimentare la Sua misericordia e il Suo amore. E’ a loro che si riferisce il seguente versetto: “Non dipende dunque ne da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia.” (Romani cap.9 v.16) Dio non può avere misericordia di coloro che non vengono a lui e indurisce totalmente il loro cuore a ragione della durezza del loro cuore stesso. Dio non ha abbandonato il Suo intento originale, al contrario lo realizza a pro di tutti coloro che vengono e credono in Lui. I vasi d’ira preparati per la perdizione sono coloro che rimangono increduli e non vogliono avere niente a che vedere con Dio; su loro rimane la Sua ira, benché in Cristo, quest’ultima sia stata realmente allontanata da noi. Vi sono degli uomini che respingono l’assoluzione divina e di conseguenza rimangono sotto la condanna, Chi non viene a Cristo rimane sotto l’ira di Dio, poiché non rivendica per se la redenzione compiuta. Come Lucifero si ribello volontariamente a Dio e, con i suoi seguaci, non si sottometterà mai al piano divino, così ci sono degli uomini che non si sottometteranno mai a questo piano. Il perdono e la grazia, cioè la piena redenzione può essere realizzata da Dio solo se gli uomini l’accettano quale dono nella fede all’opera di espiazione compiuta da Cristo, quale nostro Sostituto, sulla croce del Golgota. Ci viene testimoniato: “Infatti la grazia salvifica di Dio si è manifestata per tutti gli uomini.” (Tito cap.2 v.11) Il Signore Gesù dice: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati.” (Matteo cap.11 v.28) Ma non tutti rispondono a questa chiamata, dando ascolto al Suo appello. Perfino tra i religiosi che investono la Sua parola, ci sono persone che non riescono ad avere comunicazione personale con il proprio Signore e Salvatore: “Voi investigate le scritture, perche pensate aver per mezzo d’esse vita Eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di Me, eppure non volete venire a Me per avere la vita.” (Giovanni cap.5 v.39-40) L’investigazione delle Sacre Scritture e gli studi in teologia, non servono a nulla se singolarmente non si viene al Signore per ricevere la vita Eterna. Il Signore Gesù stesso disse: “Se alcuno ha sete venga a Me e beva.” (Giovanni cap.7 v.37) La maggioranza non viene a Lui non ha sete delle cose divine: “Egli indurirà chi vuole” dell’Epistola ai Romani è determinato da una costrizione, poiché Dio non agisce contro la volontà dell’uomo.” Dio non vuole che gli uomini vadano alla perdizione, ma desidera che tutti siano salvati, poiché è il Salvatore: “Dio nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati.” (1 Timoteo cap.2 v.4) Se l’uomo non accetta la volontà di Dio, Dio rispetta la volontà dell’uomo, poiché fin dal principio, lo ha dotato di libero arbitrio. Egli non ci ha mai costretti e non ci ha creati quali automi o marionette, possiamo quindi scegliere tra la vita e la morte, tra l’ubbidienza e la disubbidienza, l’uomo separato da Dio, persiste nella propria autodeterminazione fin che riconosce la determinazione divina e l’accetta, persiste nella sua autorealizzazione, finchè diventa una parte del piano divino realizzato. L’uomo desidera essere indipendente e non vuole sottomettersi a nessuno e, ricercando la propria libertà, è precipitato nella perdizione da lui stesso scelta. Allontanandosi da Dio, è diventato prigioniero del nemico venendosi a trovare nella condizione di aver bisogno di liberazione. Il nostro il nostro liberatore e Redentore è stato mandato per annunciare: “La liberazione dei prigionieri.” (Luca cap.4 v.18) Tutti coloro che danno ascolto alla parola di Dio, che credono in Essa e la mettono in pratica, danno ragione a Dio schierandosi dalla sua parte, confermando il patto che Egli ha concluso con loro, così come è stato con Abramo, il padre della fede, che ci è stato dato quale esempio. Gli eletti credono a Dio in tutto quello ciò che ha detto, fanno ciò che ha raccomandato ubbidendo così alle Sue istruzioni, facendo concordare in loro la Parola, la fede e le opere. Gli eletti hanno sottomesso la propria volontà alla volontà di Dio e pregano con sincerità: “Sia fatta la Tua volontà anche in terra com’è fatta nel cielo.” (Matteo cap.6 v.10) Non sodisfano i propri desideri, ma vogliono semplicemente ciò che Dio vuole. Se sono diventati una parte di Dio tramite la nuova nascita sono anche una diretta realizzazione della parola diventata carne, così come Gesù il figliolo di Dio. A questi uomini Pietro rivolge la seguente esortazione: “Perciò fratelli, vie più studiatevi di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione, perché facendo queste cose non inciamperete giammai.” (2 Pietro cap.1 v.10) Come si può apprendere dalle esposizioni dell’apostolo Pietro, Cristo ci viene presentato come la “La Pietra Eletta” che, per gli uni, e diventata “La Pietra Angolare” e per gli altri, una pietra d’inciampo. Chi appartiene alla stirpe eletta e al sacerdozio regale considera Cristo nella fede quale “pietra angolare” e “Chiave di volta” ma chi si scandalizza e si indigna per causa Sua si trova in ribellione contro la Sua parola. (1 Pietro cap. 2 v.3-10) L’esperienza spirituale ci insegna a prendere il posto riservatoci e a credere ciò che ci è stato destinato. Chi non crede nell’elezione non può essere eletto, ed è così per ogni esperienza che possiamo vivere con Dio, conversione rinnovamento, nuova nascita. Ognuno sperimenta ciò che crede: Ma noi siamo in obbligo di rendere nel continuo grazie di voi a Dio, fratelli amati dal Signore, perché Iddio fin dal principio vi ha eletto a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità.” (Tessalonicesi cap.2 v.13) Egli ci ha fatto conoscere il mistero della Sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di se, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel raccogliere sotto un solo corpo, in Cristo, tutte le cose, tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra. In Lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il Suo proposito di colui che compie ogni cosa.
Adesso parleremo dell’Elezione e la Predestinazione della Chiesa, e del Corpo mistico di Gesù Cristo
“Benedetto sia Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il quale ci ha benedetti d’ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo, siccome in Lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinchè fossimo santi ed irreprensibili dinanzi a Lui nell’amore, avendoci predestinati ad essere adottati, per mezzo di Gesù Cristo, come Suoi figlioli, secondo il beneplacito della Sua volontà a lode e gloria della Sua grazia.” (Efesini cap.1 v.3-6) Le parole Elezione e Predestinazione spaventano molti, ma senza ragione. Sono anch’esse parte della nostra eredità spirituale, della nostra terra promessa e sono le prime benedizioni spirituali che abbiamo nei luoghi celesti in Cristo Gesù le quali sono specificate in parte, nel primo capitolo dell’epistola di Paolo agli Efesini come segue:
La nostra elezione: “Siccome ci ha eletti.”
Predestinazione: “Predestinati ad essere adottati.”
Adozione: “Adottati per essere Suoi figlioli.”
Vocazione: “A lode della gloria della Sua grazia.”
Redenzione: “In Lui abbiamo la redenzione.”
Illuminazione: “Col farci conoscere il mistero.”
Possessione: “Siamo stati fatti eredi.”
Salvazione: “La nostra salvazione.”
Confermazione: “Avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo.”
Pregustazione: “Pegno della nostra eredità.”
La nostra destinazione: “Sua eredità nei santi.”
Fortificazione: “L’immensità della Sua potenza.”
Visione: “Il Capo supremo della chiesa.”
Consumazione: “Il corpo di Lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa.”
Un volume non basterebbe per dare una semplice idea di quante ricchezze spirituali e di quanta gloria divina sono contenute in queste benedizioni nei luoghi celesti in Cristo. Cercherò di illuminare le prime due, che sono la nostra Elezione e Predestinazione:verità queste che cercano tutta la chiesa di Dio, il corpo di Cristo, il tempio dello Spirito Santo. Il mio cuore vibra di tenerezza, dolcezza e gratitudine mentre medito queste divine realtà. Pensate poi che noi siamo gli oggetti di questa smisurata ed eterna grazia di Dio! Per meglio afferrare questo grande mistero (ora svelato) è necessario che seguiamo attentamente l’insegnamento di Paolo nostra fedele guida. La verità concernente la chiesa o Corpo di Cristo fu data per rivelazione all’apostolo Paolo, raccomandando alla vostra seria attenzione quest’affermazione. Il nostro Signore non predicava circa la chiesa, ma andava ovunque predicando il Regno di Dio, menzionando la chiesa solo due volte. La prima volta che pronunziò una profezia , che tra l’altro era così magnifica e comprensiva da abbracciare ogni essenziale aspetto della chiesa, fu così semplice che tutti possiamo ricordarla. Infatti disse a Pietro: “Tu sei Pietro (un sasso) e su questa pietra edificherò la mia chiesa”. (Matteo cap.16 v.18) Non dobbiamo mai dimenticare la chiara distinzione tra un pezzo di sasso, o sassolino(petros) e la roccia solida (pètra). La sicurezza della chiesa consiste nel fatto che è stata edificata sopra la roccia dei Secoli, Cristo Gesù, il suo Capo e Compitore; e la sua ultima Vittoria come forza aggressiva viene confermata nelle parole: “E le porte dell’inferno non la potranno vincere”, e poi, in un’altra parte; “L’ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte”. (Corinzi cap.15 v.16) Il secondo e ultimo riferimento di Cristo alla chiesa si trova nel Vangelo di (Matteo cap.18 v.17) dove Cristo parla della disciplina che deve regnare tra i suoi discepoli. Il passo dice: i discepoli chiesero a Gesù chi è il più grande nel regno di Dio: Gesù chiamò un bambino, lo mise in mezzo a loro e disse: “Vi assicuro che se non cambiate e non diventate come bambini non entrerete nel regno di Dio. Chi si fa piccolo come questo bambino, quello è il più importante nel regno dei Cieli. E chi per amore Mio accoglie un bambino come questo, accoglie Me,” poi Gesù continua fino al versetto 17 spiegando come deve essere la correzione fraterna. In questi due passi biblici dove abbiamo tutto ciò che Cristo disse della Chiesa, vediamo i seguenti tre fatti:
L’assoluta – certezza - sicurezza della Chiesa di Cristo.
L’accertata vittoria della Chiesa di Cristo.
L’autorità di scomunicare peccatori impenitenti.
Gli scrittori dei libri del Nuovo Testamento (escluso Paolo) non scrivono mai della Chiesa Universale delle Primizie, il Grande Corpo di Cristo, ma menzionano soltanto le chiese locali. L’Apostolo Giovanni scrive della Sposa, ma non una sola volta menziona la chiesa. Il Vangelo della chiesa fu particolarmente e specialmente affidato a Paolo. Seguitemi, per favore, con pazienza mentre vi guido per i sentieri di questa gloriosa rivelazione. L’epistola di Paolo ai Romani termina il suo grandioso argomento al versetto 23 del 16° capitolo, poi la Dossologia che segue, contiene una dichiarazione importantissima che l’apostolo sviluppa altrove. Questa Dossologia è come segue: Or a Colui che vi può fortificare secondo il Mio Vangelo e la predicazione di Gesù Cristo, conformemente alla rivelazione del mistero che fu tenuto occulto fin dai tempi più remoti ma è ora manifestato e mediante le scritture profetiche (dei profeti del N. T.)secondo l’ordine dell’Eterno Iddio, e fatto conoscere a tutte le nazioni per addurle all’ubbidienza della fede, a Dio solo savio, per mezzo di Gesù Cristo, sia la gloria nei secoli dei secoli Amen!... Notate in questa grandiosa dichiarazione L’apostolo fa uso di espressione particolare, “secondo il mio Vangelo” in stretto rapporto con un “Mistero” che, per il momento Egli non cerca di svelare. Ma la parola “Chiave” è”Mistero” e con questo possiamo nel nostro studio. Notate ora, un’altra importante affermazione del nostro apostolo in (1 Corinzi cap.2 V.7e10): “Ma noi esponiamo la Sapienza di Dio misteriosa ed occulta che Dio aveva innanzi i secoli predestinata a nostra gloria, e che nessuno dei principi di questo mondo ha conosciuta; Perché se l’avessero non avrebbero crocefisso il Signore della Gloria. Ma, come è scritto: “ le cose che l’occhio non ha vedute, in cuore d’uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano.” Notate specialmente ciò che segue: “Ma ha noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito Santo; perché lo Spirito Investiga ogni cosa, anche le cose profonde di Dio!” Dunque tramite lo Spirito Santo questo mistero occulto deve essere compreso, ed è soltanto a colui che è “spirituale” che il Mistero viene rivelato.
•Alleluia! facciamo una distinzione tra:
•L’uomo naturale (1 Corinzi cap.2 v.14) che non conosce il Signore.
•L’uomo carnale (1 Corinzi cap.3 v.1-4) che pur conoscendo il Signore rimane nello stato di “bambini in Cristo.”
•L’uomo “spirituale”
nel nostro testo che oltre a essere nato dallo Spirito e anche battezzato dello Spirito ed avviato da Lui nei misteri di Dio. (1 Corinzi cap.6 v.15) Un altro passo avanti si fa nelle epistole di Paolo agli Efesini e Colossesi, dove il “Sacro segreto” (Mistero) di Dio è svelato; è in queste epistole dove troviamo la più perfetta esposizione delle cose profonde di Dio: “dandoci ogni sorta di sapienza e di intelligenza col farci conoscere il Mistero della Sua volontà, . giunta il disegno divino benevolo che Egli avea già prima in se stesso formato ….. Per questa ragione io, Paolo, il carcerato di Cristo Gesù per Voi, o Gentili. Perché senza dubbio avete udito di quale grazia Iddio m’abbia fatto dispensatore per Voi, come per rivelazione mi sia stato fatto conoscere il Mistero, di cui sopra Vi ho scritto in poche parole; le quali leggendo, potete capire la intelligenza che io ho del Mistero di Cristo …. E di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al Mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio.” (Efesini cap.1 v.9/cap.3 v.1/cap.4 v.9) Così l’apostolo dimostra che il Mistero nascosto nelle età passate è stato a Lui svelato e a Lui fu dato la commissione di parteciparlo; e a Lui fu concesso il privilegio ed il dovere di annunziarlo alla chiesa stessa. Nel cap.5 degli Efesini, dove Paolo parla di mariti e mogli, Egli dice concernente il grande prototipo di questa rivelazione: “questo Mistero è grande; dico questo riguardo a Cristo ed alla chiesa” v.32 poi ancora nel cap.6 v.19-20 Egli chiede per la preghiera; “Perché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere il Mistero dell’Evangelo, per il quale io sono ambasciatore in catene.” Questa epistola offre molto di più ciò che concerne il Sacro Segreto di Dio che noi possiamo qui spiegare, ma una più profonda e più prolungata meditazione in essa renderebbe inesauribili teorie di grazia. Avanti cari fratelli, la visione apostolica è un continente di verità ancora poco esplorato. Un altro passo avanti lo abbiamo nel’epistola ai Colossesi dove Paolo riferisce la rivelazione del Mistero sotto un altro aspetto: “Cioè il Mistero che è stato occulto da tutti i secoli e da ora tutte le generazioni, ma ora è stato manifestato ai santi di Lui; ai quali Iddio ha voluto far conoscere quale sia la ricchezza della gloria di questo Mistero fra i gentili, che è Cristo in voi, speranza della gloria.” (Colossesi cap.1 v.26-27) “Affinchè siano confortati nei loro cuori essendo stretti insieme dall’amore, mirando a tutte le ricchezze della piena certezza dell’intelligenza, per giungere alla completa conoscenza del Mistero di Dio; cioè di Cristo.” (Colossesi cap.2 v.2) “Pregando in pari tempo anche noi, affinchè Iddio ci apra una porta per la parola onde possiamo annunziare il Mistero di Cristo, a cagione del quale io mi trovo anche in prigione.” (Colossesi cap.4 v.3) Già abbiamo visto che a Paolo il Ministero della chiesa, cioè di un popolo tratto dal mondo ed unito, per lo Spirito Santo della vita, a Cristo Stesso, per essere eternamente nella più intima associazione con Lui, come un corpo, il suo corpo del quale Egli solo è il capo. Questo è il Mistero, il Sacro segreto di Dio, che ci è pervenuto dall’eternità passata: Un Mistero che re, sacerdoti e profeti non conoscevano che gli apostoli anche nella vita teneste di Gesù non potevano comprendere: Il Mistero del corpo di Cristo che fu dato solo a questo sol uomo, Paolo. (Efesini cap.3 v.4-7) Per un po’ di tempo dopo la sua conversione l’apostolo Paolo non predicava altro che quel che gli altri apostoli predicavano, cioè il Vangelo del Regno; ma venne un momento quando Egli cessò di predicare il Vangelo del Regno e cominciò ha proclamare “Il Mio Vangelo” della chiesa e cioè quella speciale rivelazione che Egli ricevette dall’asceso Signore concernente il corpo di Cristo. Fu per rivelazione di Paolo che i primi apostoli si staccarono definitivamente dal giudaesimo, e compresero il mistero della nuova dispensazione della chiesa e dello Spirito Santo. E’ stato detto a riguardo il rapimento che se alcuni non partecipano a questo glorioso evento quando Cristo verrà per i suoi santi, allora il suo Corpo sarà rotto, mutilato, io credo che i membri di quella interiore e sacra chiesa delle primizie, ossia il Corpo di Cristo saranno lasciati per passare nella Tribolazione. Il Corpo di Cristo non sarà squarciato. La chiesa intera ed assolutamente Completa ascenderà per incontrare il Signore nell’aria al grande rapimento. Ma non tutti i salvati appartengono alla chiesa , vi saranno moltitudini di salvati che non faranno parte della chiesa, essi andranno in cielo per l’opera compiuta di Cristo, ma non saranno Membri del Corpo di Cristo. Da questo sorge una domanda vitale: “In che cosa consiste l’essere membro di quel Glorioso Corpo?”La risposta è una parola soltanto “Elezione” Leggiamo ora le parole di Paolo al quale fu dato il Vangelo della Chiesa: “Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il Suo <Proponimento> perché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha pure predestinati ad essere conformi all’immagine del Suo Figliolo, and’Egli sia il primogenito fra molti fratelli, e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati e quelli che chiamato, li ha pure giustificati, e quelli che ha giustificato li ha pure glorificati.” (Romani cap.8 v.28-30) Ecco la perfetta opera di Dio! La Sua Sovrana Suprema, Elezione, all’eternità passata fino alla gloria dell’eternità futura: dalla Preconoscenza di Dio nell’eleggere e nel predestinare uomini fino all’eterna età quando Iddio incoronerà i Suoi Eletti con Gloria ed Onore.” Non c’è un debole anello in questa divina catena: “Preconoscenza, Predestinazione, Chiamata o Vocazione, Giustificazione, Glorificazione. Alleluia!” Questo si ferisce alla chiesa dei Vincitori, alla Chiesa delle primizie, alla chiesa di Cristo! Nell’Apocalisse vediamo le Quattro Creature Viventi “intorno e in mezzo al Trono” con cerchio dopo cerchio di esseri sempre più distanti intorno a loro: Le Quattro creature sono quel cerchio interiore della Chiesa Eletta di Dio, ed è per questa chiesa Vittoriosa e Gloriosa che Cristo ritornerà . Mi sorge nel cuore un’altra domanda: chi sono quelli che Iddio ha preconosciuto? Quelli che Egli ha eletto e predestinato? Nel testo ai Romani al Cap.8 dice: “predestinati ad essere conformi all’immagine del Suo Figliolo,” Iddio è sovrano e può fare ciò che a Lui piace, ma Egli non è un Dio capriccioso, La Sua Sovrana Elezione di certe persone per costruire la Sua Chiesa, è rivolta al Carattere della Santità, “conformi all’immagine” Egli predestinò coloro che Egli aveva già preconosciuti affinchè fossero conformi in carattere al Suo Figliolo. Ci sono nelle nostre chiese molte persone che non sono conformi all’immagine di Cristo, sono queste cristiane? Io credo di si! Sono figli di DIO, salvati per fede e lavati nel Sangue di Cristo, ma non sono conformi all’immagine del Suo Figliolo, e questi saranno lasciati indietro, quando Cristo verrà per rapire la Sua Chiesa. Egli raccoglierà quella misteriosa e santa unità, la Sua Vera Chiesa, costituita di uomini e donne che sono stati da Lui preconosciuti, eletti e predestinati. Ed Egli li raccoglierà perché sono stati conformati all’immagine di Cristo. Non dobbiamo fare la dottrina di Paolo più larga di quello che è nella Bibbia, Egli non parla di tutto il popolo cristiano. Il Suo soggetto è quel cerchio interno di credenti che sono: “Irreprensibili schietti, figlioli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione storta e perversa, nella quale voi risplendete come luminari nel mondo.” (Filippesi cap.2 v.15) Vi sono altre scritture che confermano questo, per esempio: “E come è stabilito che gli uomini una volta sola, dopo di che viene il giudizio, così anche Cristo dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che l’aspettano per la loro salvezza. (Ebrei cap.9 v. 27-28) Cristo apparirà una seconda volta per quelli che lo aspettano. Ora è più facile comprendere la alta gloria e dignità nel Corpo di Cristo,eletto prima della fondazione del mondo per essere Santo ed Irreprensibile innanzi a Dio nell’amore. La nostra elezione ci porta nelle passate eternità, mentre la nostra predestinazione ci riporta alle future eternità. La nostra vita attraverso queste due titaniche benedizioni viene regolata: “Preordinazione, la subordinazione e la co-Ordinazione,” secondo il Suo piano e proponimento nel tempo presente. La salvezza è per chiunque. (Giovanni cap.3 v.16) Basta credere in Lui e siamo salvati! Ma l’essere membro del corpo di Cristo è molto di più, e qui non basta credere, bisogna essere conformi all’Immagine del Figliolo di Dio. Molti sono i chiamati (cioè salvati) ma pochi sono gli eletti(ossia, i membri del Corpo di Cristo). La chiamata di Dio è sempre efficace, come ci insegnano i seguenti versetti: “Fra i gentili siete Voi pure, chiamati da Gesù Cristo.” (Romani cap.1 v.6) “I quali sono chiamati secondo il Proponimento.” (Romani cap.8 v.28-30) In (1Corinzi cap.1 v.18-24) dice: “Poiché la parola della Croce e pazzia per quelli che periscono, ma per noi che siamo sulla via della Salvezza, è la potenza di Dio.” -”Ma per quelli i quali son chiamati, tanto giudei quanto greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio.” In questi versetti, vediamo che i salvati e i chiamati sono una stessa cosa, ma è “cosa ancor più gloriosa” essere fra gli “eletti” di Dio. Dunque vi è la salvezza con vita eterna. (Giovanni cap.3 v.16)
Ma v’è anche la salvezza con “Gloria eterna (2Timoteocap.2 v.10) e questa e per gli eletti.” La prima salvezza abbraccia tutti i credenti, ed è chiamata nell’epistola di Giuda (3)”la nostra comune salvazione” ma la seconda viene nominata “una così grande Salvezza” (Ebrei ca.2 v.3) e siamo ammoniti di non trascurarla, perché dobbiamo rendere sicura la nostra Vocazione ed Elezione
(2 Pietro cap.1 v.10)Vi è ancora una speciale Elezione di persone ad occupare speciali sfere di ministeri, come Apostoli, Profeti, Evangelisti, pastori,Dottori, ma questo è un particolare riservato a poche persone. Adesso parlo della finale perfezione della chiesa di Cristo: “Costoro (anticristo, il falso profeta ed i dieci Re del risuscitato Impero Romano degli Ultimi giorni) guerreggeranno contro l’Agnello, e l’Agnello li vincerà, perché Egli è il Signore dei Signori ed il Re dei Re, e Vinceranno anche quelli che sono con Lui, i Chiamati, gli Eletti e i Fedeli. (Apocalisse cap.17 v.14) A Dio sia tutta la Gloria, Amen. Uniti come parti di una sola entità, vivere secondo lo stato di coscienza che ognuno di noi possiede innato.
Non possiamo vivere senza leggi dello stato così non possiamo vivere senza leggi di Dio, Amen.
Tutto mi è stato regalato.