Queste pietre, (molte delle quali sono di marmo bianco) che non appartengono al nostro territorio, sono formate da altre pietre frantumate e saldate tra di loro a causa di una precedente esplosione di collanti. In esse, sia che siano in blocco compatto oppure in blocco composto, troviamo dei canali e delle impronte che, ad un’attenta e minuziosa osservazione, risultano essere sede di tronchi, imprigionati da un’eruzione calda, in seguito alla quale alcune pietre si sono modellate intorno al tronco, ma senza bruciare i rami, perché i rami a loro volta erano stati bagnati dalla massa d’acqua che gli si era riversata addosso durante l’esplosione.
In una di queste pietre si può vedere la controforma di un crostaceo, precisamente la coda di aragosta: anche qui la massa della pietra si è adagiata intorno all’animale, perché l’azione è durata un attimo; il crostaceo si decompone subito, non è duro come il guscio della conchiglia.
Pietre Dure: Fori E Impronte
Vedereoltre di LEONARDO MARCO SEDILE