Si apri il CIELO e vidi il paradiso in VISIONE. Era la prima domenica del mese di agosto del 1997, ore 14,00, mi trovavo nel parco della Palazzina di caccia di Stupinigi (TO), all’altezza della chiusa che serve per la deviazione dell’acqua, ero una ventina di metri indietro tra la chiusa e la Palazzina spostato verso Sud, avevo le braccia raccolte sul torace come quando sei certo dell’evento e assumi una posizione monumentale, osservavo la catena montuosa, non era la prima volta. Ma oggi è un giorno speciale, mentre osservo l’orizzonte con la stessa intensità di osservazione, delle volte precedenti, cioè quella di cogliere la più piccola sfumatura che si viene a creare con il passare dei giorni, delle settimane e dei mesi, dal mio Cuore nascono alcune parole che formulano una domanda, più che domanda era un’affermazione: “SIGNORE io so che TU esisti come al di là delle Alpi esiste la Francia, Parigi e la Torre Eiffel, ma io non riesco a vedere perché tra me e la Francia ci sono le Alpi, ma ammesso che le Alpi non ci fossero io non vedrei ugualmente Parigi e la Torre Eiffel per via della curvatura della TERRA. In quello stesso momento, nel cielo un puntino che inizio ad ingigantirsi, assumendo la forma di un quadrato, che si ingigantiva sempre di più come una enorme finestra, fino a far sparire tutto il cielo, e man mano che la finestra si apriva, al suon posto prendeva forma e vita un altro mondo, un’enorme prato verde. In questo enorme prato verde, bambini che giocavano, che correvano, che cantavano e dove i bambini passavano l’erba si apriva e dopo che tutti i bambini erano passati l’erba ritornava nuovamente in piedi, quasi al centro spostato un po’ verso la sinistra dell’osservatore un Albero bello da ammirare, quest’unico Albero dalla folta chioma tipo agrume, apparentemente senza nessun frutto, ma quando mi avvicinai, l’Albero era stracolmo di frutti, ogni frutto aveva un sapore diverso secondo il gusto di chi lo mangiava.
1.Di questo momento realmente accaduto: è testimone la signora Laura Strumia di Candiolo (TO), che lo stesso giorno gli raccontavo l’avvenimento per telefono, telefonata registrata su cassette per registrazioni –C/60- n° 20 cassette registrate per gioco e mai ascoltate, sigillate dal fango dell’alluvione del 2000 avvenuto a Torino esattamente in str. Stupingi n°6/A 10024 Moncalieri (TO), (nel 2007 una cassetta a caso è stata lavata dai sedimenti che la imprigionavano, ascoltata per alcuni secondi, sentito il suono della voce perfetto, riavvolto il nastro e conservata subito insieme alle sue compagne.
2.Di questo momento realmente accaduto: è testimone il dott. Rocco Commisso medico chirurgo, in qualità di esaminatore della medicina del lavoro presso l’azienda I.R.M. di Pianezza (TO), da luglio 2000 a metà 2003 circa periodicamente sono stata esaminato presso tale struttura in qualità di operaio, tra Leonardo e il dott. Commisso era nata un’amicizia che andava OLTRE il rapporto medico-paziente, infatti ad ogni nostro incontro il dott. Commisso mi invitava a parlare dei miei “Sogni Veri” che il SIGNORE mi regalava.
Verso la fine dei nostri incontri periodici, una forza dentro di me mi portò a chiedergli: “dottore ma Lei pensa che io sia pazzo?” No rispose frettolosamente il dottore, continuando, io credo Leonardo che Tu non sai neanche cosa hai vissuto, e cosa ho vissuto dottore? Caro Leonardo hai vissuto una VISIONE che pochi fortunati hanno la gioia di vivere, Leonardo, dottore cosa è una visione? Caro Leonardo lo sapevo che non sai cosa è una VISIONE e mi spiego cosa è una VISIONE e la gioia di viverla. (In quel periodo Leonardo era operaio Ebanista presso la ditta Giordano Allestimenti di Pianezzza –TO-).
Oggi 7/10/2011,ore 20,37 mi rendo conto e sono felice di quello che sto scrivendo perché con quest’azione divento reale testimone del PADRE e del suo regno che è nei cieli. “Gesù dice chi sarà mio testimone sulla terra, Io sarò suo testimone nel regno del PADRE Mio che è nei cieli”.
Grazie PADRE, Leonardo ti saluta ciao.