1.Dio, Creatore del cosmo e artefice del Diluvio Universale, nonché del dono del mio “VEDERE” in forma diversa dagli altri comuni mortali, la qual cosa mi ha permesso di portare avanti questa ricerca e di divulgarla al mondo intero;
2.la Madre Terra che, dopo tanti milioni di anni, ha preservato e conservato così bene le tracce dell’avvenuto Diluvio Universale;
3.le forze della natura, Mare, Sole e Vento, perché la loro azione testarda ha fatto emergere quello che era prigioniero nella materia, rendendolo visibile e reale ai miei occhi;
4.l’elemento Pietra Leccese che, attraverso le sue innumerevoli costruzioni, mi ha permesso di osservare attentamente e di capire la sua natura, ossia l’accumulo dei sedimenti del fango del Diluvio Universale;
5.mio cognato Marcello Panareo, che il 20/12/2003 mi invitò ad andare a raccogliere funghi in un luogo vicino al mare (Otranto), dal quale luogo poi è cominciato tutto lo studio successivo; (questo episodio era stato precedentemente l’oggetto di uno dei tanti sogni, da me raccontati per lettera al Santo Padre)
6.Monsignor Donato Negro, Vescovo dell’Arcidiocesi di Otranto, che con il suo dolce sorriso, mi ha dato la forza di andare avanti nella ricerca;
7.il defunto Don Grazio Gianfreda, custode della Basilica di Otranto, che avendomi sempre ascoltato pazientemente con dolcezza, mi ripeteva di continuo che se tutto ciò che io asserivo fosse stato vero, l’uomo avrebbe dovuto riscrivere ex-novo la sua storia;
8.il Vaticano, depositario di tutte le lettere che ho cominciato a scrivere fin dal 01/11/1996;
9.il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l’ex Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi, l’ex Presidente del Senato Franco Marini, l’ex Presidente della Camera Fausto Bertinotti, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, i quali, ignorando completamente la lettera da me spedita in data 27/02/2007, mi hanno stimolato maggiormente ed ulteriormente nel prosieguo della mia ricerca;
10. il Dott. Venanzio Vergine di Sogliano Cavour e la sua famiglia, per la generosità dimostrata nell’aver voluto mettermi a disposizione alcuni locali di sua proprietà, senza pretendere alcun onere in cambio, da utilizzare come laboratorio per la lavorazione pratica e gli “esperimenti” legati alla ricerca;
11.la Dott.ssa Maria Anna Lisi di Moncalieri, per la sincera amicizia e l’appoggio spirituale dato nel corso degli anni (una delle sue frasi ricorrenti è la seguente: “Che begli occhi hai per vedere!”);
12. la Dott.ssa Rosa Anna Costa, ex Consigliere Regionale della Regione Piemonte, per avermi sempre saputo ascoltare e mettere in contatto con un geologo, il Dott. Alberto Colti, il quale mi ha fatto capire l’importanza e l’esistenza delle parti molli, nonchè della sezionatura dei tronchi, nonostante si fosse dimostrato molto scettico nei confronti delle mie “scoperte”;
13. la Dott.ssa Medica Assunta Orlando, Direttore del Museo Paleontologico di Maglie, convinta dell’assoluta inesistenza del Diluvio Universale, essendo atea;
14. il Sig. Franco Girolamo Ceravolo di Torino, che, a proposito del Diluvio Universale, mi scriveva: “………………e il Signore, visto il male sulla terra, si addolorò e pianse per quaranta giorni e quaranta notti……………”;
15. mio cugino Piero Abate (anche padrino), Diacono per amore in Gesù Cristo e nel prossimo, che, dopo essere stato messo al corrente della ricerca, mi diceva che mi stavo mettendo in un mare di guai;
16. l’amico fabbro Renato De Riccardis di Galatina e la sua famiglia, per l’utilizzo gratuito del suo laboratorio, dei suoi materiali e del suo tempo;
17. il Sig. Franco di San Donato di Lecce, maestro costruttore, che mi ha donato senza battere ciglio una pietra molto particolare ed importante per la ricerca;
18. il Sig. Nino di Cursi, maestro nella lavorazione della pietra leccese, per i preziosi doni che hanno contribuito ad una migliore lettura dell’evento divino: quest’uomo, completamente analfabeta e basandosi esclusivamente sulla conoscenza della pietra da lui lavorata, è fermamente convinto che circa ottanta milioni di anni fa nel Salento deve essere successo qualcosa di veramente devastante;
19. il Sig. Claudio Valerio Mita di Sogliano Cavour, per avermi saputo ascoltare in silenzio e custodito le mie confidenze solo nel suo cuore;
20. il Sig. Romano Luigi di Sogliano Cavour, per avermi regalato due blocchi preziosi di pietra leccese del muro di cinta della sua casa;
21. l’amico Giuseppe Tundo di Galatina, per l’aiuto morale e l’interessamento, tramite suo cugino, il Sig. Giuseppe Congedo, nel procurare alcuni materiali utili alla ricerca (ruote);
22. il Sig. Antonio Russo di Nichelino, imprenditore, per avermi donato una pietra di facile lettura;
23. il Sig. Mario Giordano di Nichelino, il mio ex datore di lavoro, che, per non aver mantenuto alcune promesse fattemi verbalmente, mi portò ad allontanarmi dalla sua ditta ed a cambiare lavoro, contribuendo in questo modo all’inizio di questa “avventura”;
24. l’amico d’infanzia Giuseppe Tundo di Soleto, che mi ha fatto dono di una parte di tronco marmificato, in modo da poterlo analizzare e confrontare con gli altri reperti;
25. Don Quintino Gianfreda di Otranto che, pur non avendomi mai incoraggiato, non ha preso posizioni negative contro di me;
26. Don Piero De Santis, parroco della Cattedrale di Gallipoli, che, in tutte le occasioni in cui ci siamo parlati, mi ha sempre incoraggiato a proseguire il cammino intrapreso;
27. Don Enzo Pisanello di Galatina, che mi dissuadeva dal proseguire, dicendomi: “La realtà spesso è diversa da come sembra”;
28. Don Ruggero Marini di Moncalieri, il quale mi invitava a scrivere tutto ciò che io gli confidavo e che nasceva dal mio cuore, ma senza mai perdere di vista una grande dote, ossia l’umiltà;
29. il Sig. Salvatore Polimeno, Sindaco di Sogliano Cavour, che ha sempre dimostrato grande stima e della mia persona e del mio lavoro e della mia ricerca;
30. mio fratello Benito Antonio e la sua famiglia, disponibile in ogni occasione, ma altrettanto pronto a darmi addosso con il suo “Ma chi te lo fa fare?!”;
31. mio fratello Franco e la sua famiglia, che mi ha sempre aiutato sia materialmente che spiritualmente;
32. mio fratello Giovanni Leonardo e la sua famiglia, per la sua capacità di calmare i miei “bollenti spiriti” in determinati momenti di tensione;
33. le mie tre sorelle e le loro famiglie, per il bene che mi hanno sempre voluto sia come fratello che come artista;
34. CPmix Video, per il lavoro svolto pazientemente e con estrema professionalità nella creazione del sito internet;
35. mia madre Nuzzaci Giovanna, che per amore mi ha fatto nascere e per lo stesso amore continua a vivere;
36. mio figlio Giuseppe Antonio, per la grande discrezione e capacità di mantenere “segreti” così preziosi, dimostrate fin da quando è stato messo a conoscenza dei fatti e dei luoghi dove io mi recavo per “vedere” e “ricercare” (era solo un adolescente all’epoca);
37. la Ditta Guerrazzi di Galatina, per i lavori di impregnamento del legno di alcune strutture destinate all’esposizione dei reperti;
38. le Amministrazioni Comunali di Galatina ed Otranto, che, con il loro netto rifiuto alla realizzazione di una mostra sul Diluvio Universale, hanno contribuito ad una migliore “lettura” di una pagina del diario della terra;
39. il Sig. Luigi Rossetti, ex Assessore del Comune di Galatina, una delle prime persone a cui mi rivolsi per parlare della ricerca e che mi rispose che aveva bisogno di approfondimenti.
40.a mia moglie Francesca Paola, madre di mio figlio Giuseppe Antonio, “GRAZIE”.